Corrado Savoriti è Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Unindustria, l’Unione degli Industriali e delle imprese di Roma, Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo, dall’aprile dello scorso anno. Classe 1984, Savoriti è laureato in Economia degli intermediari finanziari e assicurativi, scienze economiche aziendali e si è specializzato in amministrazione e controllo di gestione nell’azienda di famiglia, attiva nel settore rifiuti. In Unindustria Giovani dal 2007, è stato vicepresidente del suo predecessore.
Corrado Savoriti, se gli anziani sono stati quelli più colpiti dalla crisi sanitaria causata dal covid, è innegabile che siano i giovani quelli ad aver avuto le difficoltà più grosse nella crisi sociale ed economica, è così anche per i giovani industriali?
I giovani sono stati colpiti come tutti gli altri perché, lo vorrei sottolineare, noi, prima che giovani siamo imprenditori ed è un luogo comune pensare che siamo presenti solo dove c’è innovazione e in Unindustria Giovani, infatti, sono rappresentati tutti i settori. Certamente venivamo già da anni non facili, io credo che la mia generazione abbia la pelle dura perché siamo entrati nel mondo del lavoro a cavallo di una delle più grandi crisi economiche-finanziarie della storia, ecco perché c’è stata una grande capacità di risposta, certo alcuni si sono trovati con una riduzione del fatturato del 100% ma hanno saputo reinventarsi.
La crisi può essere anche opportunità per il nostro territorio?
Non dobbiamo mai dimenticare che siamo la regione con il secondo PIL d’Italia, abbiamo un’alta industrializzazione con caratteristiche diverse in ogni provincia: il pontino e il frusinate sono molto profilati sul farmaceutico e l’automotive, a Roma c’è di tutto, dalle multinazionali al turismo di alto livello, stanno diventando attrattive anche il reatino e il viterbese, non a caso Amazon ha da poco aperto una sede vicino a Rieti. Le opportunità ci sono, noi ci stiamo battendo, anche con le amministrazioni, perché questi poli siano sempre più serviti, sempre più interconnessi, ad esempio con la battaglia che da anni stiamo facendo per avere la Roma-Latina e anche la Orte-Civitavecchia.
Materie prime ed energia stanno in qualche modo precludendo una (timida) ripresa?
Il caro delle materie prime sta pesando molto sul settore dell’edilizia dove i prezzi cambiano, verso l’alto, anche quotidianamente. Anche l’energia sta causando grosse difficoltà, ci sono settori piegati in due, come il cartario e il siderurgico, parliamo del 30, 40 o 50% di costi in più che per molti sono insostenibili. Oggi continuiamo il dialogo con le istituzioni ma dovremmo iniziare ad avere una visione nazionale perché siamo un paese altamente industrializzato ed è ora che l’energia ce la produciamo da soli, non possiamo dipendere più da altri. Nella Regione Lazio c’è un solo termovalorizzatore, e non è possibile, in una provincia come Bolzano o altre città dove ce ne sono più di due, la qualità dell’aria è molto più alta e soprattutto tenuta continuamente sotto controllo. Dobbiamo avere il coraggio di produrre energia con tutte le nuove tecnologie a nostra disposizione come, ad esempio, le energie rinnovabili o nucleare, altrimenti difficilmente risolveremo il problema dell’aumento dei costi.
Nei prossimi anni, 2025 e 2030, ci aspettano due grandi eventi: il Giubileo e poi l’Expo, che occasione sarà per voi?
Rappresentano sicuramente le grandi sfide per il turismo romano, ma non solo, perché possono rappresentare davvero un trampolino di lancio per la capitale e per tutta la regione. Sono questi gli eventi che possono far fare un salto di qualità importante, ad esempio sul fronte delle infrastrutture che prima ho citato e che ancora mancano. C’è bisogno di rivedere il trasporto ma anche l’accoglienza del territorio: oggi stanno aprendo hotel importanti, dobbiamo prepararci ad accogliere un turismo di alto livello oggi che il settore ha perso l’80% del flusso annuo. E poi bisogna superare un modello: Roma non è solo il Colosseo, ci sono luoghi bellissimi in tutta la Regione e dobbiamo imparare a sfruttare l’importanza di Roma per poi far visitare ai turisti tutte le altre località. Dopo la firma, lo scorso ottobre, del protocollo d’intesa tra la regione Lazio e il gruppo dei giovani imprenditori di Unindustria per individuare iniziative, strumenti e azioni che consentano il rilancio e la promozione del turismo nella nostra Regione abbiamo aperto un tavolo permanente sul Turismo con l’Assessore Corrado della Regione Lazio che sta già portando dei frutti ma credo, e mi ripeto, bisogna provvedere a migliorare i trasporti, e non parlo solo di trasporto su gomma ma anche di linee ferroviarie, di trasporto aereo e via mare, perché un settore come quello del turismo poi si porta dietro tanto indotto che non può essere sottovalutato. Ci sono città, ad esempio negli Emirati Arabi, che nate nel deserto dal nulla sono riuscite ad attrarre turisti, noi non partiamo dal deserto, anzi, abbiamo molto.
Con la nuova amministrazione avete preso contatti?
Alla nuova Amministrazione abbiamo detto di essere a disposizione per dare il contributo alla crescita della città. In particolare, abbiamo avuto modo di incontrare l’Assessore alle attività produttive e alle Pari Opportunità Monica Lucarelli, con la quale abbiamo già condiviso un progetto molto interessante che riguarda la collaborazione per la ricerca di posti di lavoro per tutte quelle donne vittime di violenza che cercano di essere reintegrate nel mondo del lavoro.
Lavoro e formazione, sembra questo l’anello debole: offerta formativa e domanda di alcune posizioni lavorative non corrispondono, come fare?
Sì, bisogna collegare domanda con offerta e in questo senso il nuovo Rome Technopole, è un primo spiraglio perché per la prima volta mette insieme tutte le università che erogano una formazione di altissimo livello. Poi l’altro discorso da fare riguarda gli ITS (Istituti di Formazione Tecnica Superiore, ndr) e su questo fronte il nostro territorio è abbastanza debole per questo gli imprenditori e i giovani imprenditori stanno investendo autonomamente. Ad esempio, Unindustria ha aperto un ITS meccatronico con alta formazione professionale che riesce a coprire la domanda di figure specializzate e noi, come Giovani Imprenditori, noi stiamo organizzando anche una nostra formazione, perché è sempre utile e necessario formarsi, soprattutto in un’epoca di grandi cambiamenti come quella che stiamo vivendo. Serve anche una riforma degli uffici di collocamento che oggi non funzionano come dovrebbero, dovremmo ispirarci alle agenzie per il lavoro che sono molto più snelle, per questo è importante, e lo chiediamo a gran voce, che le amministrazioni investano di più in formazione . Una formazione a 360 gradi che serve a tutti, a chi non ha lavoro, a chi lo ha perso o a chi ne sta svolgendo uno che forse tra 10 anni non sarà più contemplato.