A seguito della pubblicazione del Provvedimento n. 642 del 21 dicembre 2023 da parte del Garante per la protezione dei dati personali, che ha suscitato significative reazioni negative da parte delle imprese associate per l’aggravio procedurale che discenderebbe dalle istruzioni operative ivi contenute, Confindustria ha avviato un confronto con le altre principali Associazioni di rappresentanza datoriale (ABI, ANIA e Confcommercio) per giungere alla redazione di un documento condiviso di osservazione che è stato inviato al Garante dopo l’apertura di una consultazione pubblica in merito.
Le osservazioni del documento si fondano sul fatto che la posta elettronica costituisce ormai strumento essenziale per lo svolgimento dell’attività lavorativa e che la cancellazione degli elementi che nel Provvedimento sono definiti come metadati, dopo 7/9 giorni, comporterebbe l’inutilizzabilità – o quanto meno una meno agevole funzionalità – della stessa posta elettronica.
Le indicazioni fornite dal Garante, dunque, rischiano di comportare un irragionevole aggravio procedurale per i datori di lavoro, oltre che dell’Ispettorato del Lavoro, per consentire il normale svolgimento dell’attività lavorativa. Pertanto, nella risposta alla consultazione pubblica, Confindustria ha illustrato le ragioni per cui le indicazioni fornite dal Garante non sono sostenibili sia dal punto di vista gestionale che prettamente tecnico.
In allegato il testo completo del documento.