Anche per questa estate non si arresta la crescita del turismo a Roma, in attesa del Giubileo 2025 quando sono attesi in città fino a 32 milioni di pellegrini. La sfida ora è studiare formule per estendere gli effetti positivi degli arrivi su Roma anche nelle altre zone della regione. A partire dal litorale dove, con alcune eccezioni nei luoghi più rinomati nella zona a nord e in quella a sud della regione, la maggior parte dei clienti è costituita dal bacino di 4,2 milioni di abitanti della provincia di Roma, e quindi è più soggetto alla stagionalità e al calo dei consumi dovuto all’aumento dell’inflazione.
«Gli ultimi numeri del turismo di Roma ci rendono orgogliosi», spiega Giuseppe De Martino, presidente della sezione Industria del Turismo e del tempo libero di Unindustria.
«L’occupazione delle camere – sottolinea – ha raggiunto l’83% contro una media delle altre grandi capitali europee del 73%. Sta funzionando la strategia dei grandi eventi sportivi e dei concerti, in grado di prolungare la presenza dei turisti in città».
L’anno scorso, secondo i dati dell’Ente bilaterale del turismo del Lazio, gli arrivi in tutte le strutture ricettive della città di Roma sono cresciuti dell’8,1% rispetto anche al 2019, ultimo anno d’oro pre-Covid. Se anche nella successiva parte del 2024 dovesse mantenersi il trend di crescita registrato nei primi 4 mesi dell’anno (tra il 6 e il 9%), potrebbero arrivare in città quasi 23 milioni di turisti nel 2024, che supererebbero la soglia dei 50 milioni di giorni di presenza nelle strutture ricettive. In questa ottica il Giubileo è una opportunità per rendere strutturali questi numeri.
«Ci saranno importanti investimenti, come la riqualificazione della Stazione Termini e dell’area circostante», spiega De Martino.