Dalla Civitavecchia Orte al phase out del carbone, al Porto Core: a sette giorni dalla fine del suo mandato il presidente di Unindustria Civitavecchia Cristiano Dionisi traccia un bilancio: "Civitavecchia deve mantenere la sua vocazione industriale e andare avanti in un settore nel quale è una eccellenza ma legandolo ad un trend di innovazione e sostenibilità ambientale".
E' questo il principale auspicio che Dionisi vuole lasciare alla città al termine dei suoi quattro anni di mandato. Ieri ha voluto tracciare con un bilancio del lavoro e dei progetti conclusi, e di quelli in itinere, in questi anni da numero uno della sede di largo Plebiscito:
"Tra i principali obiettivi strategici che abbiamo contribuito a realizzare ci sono senz’altro l’ottenimento del riconoscimento di Civitavecchia come “porto core” che ci ha visto lavorare a fianco dell’Autorità di sistema portuale per far inserire dalla comunità europea lo scalo nell’Olimpo dei porti. E poi c’è il nostro “cavallo di battaglia”, ovvero la superstrada Civitavecchia-Orte. Fin da subito abbiamo affiancato il commissario straordinario Ilaria Coppa per portare il nostro supporto al completamento di questa arteria fondamentale per lo sviluppo del centro Italia e dello stesso porto. Nel 2021 abbiamo convocato proprio in Adsp una riunione con i principali stakeholder l’ingegner Coppa e da li abbiamo seguito tutti gli step che hanno portato all’appalto del secondo lotto i cui lavori inizieranno entro l’autunno e all’individuazione del tracciato dell’ultimo tratto per il quale dovrà essere espletata la gara d’appalto».
L’impegno del presidente Dionisi non è andato però solo verso i grandi temi, ma si è concretizzato con la realizzazione di corsi di formazione per saldatori o installatori fotovoltaici, nell’approvazione della carta degli Aiuti di Stato per le imprese del territorio, ma anche per dimostrare che industria e cultura possono essere un binomio vincente. Una sfida che ha portato a inserire Civitavecchia tra le tappe del tour dei finalisti del premio Campiello. Non tutte le ciambelle però riescono col buco, soprattutto quando a rallentare le procedure ci si mette la politica. Come nel caso della Zona Logistica semplificata.
«Siamo stati tra i primi a chiudere l’iter nel 2020 – ricorda Dionisi – grazie ad un lavoro d’equipe con l’Autorità portuale, peccato che poi la precedente amministrazione regionale non abbia terminato il lavoro. Oggi il percorso è stato riavviato dall’attuale giunta regionale, nonostante nel frattempo ci siano nuovi competitori con la Zona Speciale del Sud, e dovrebbe essere ultimato a fine anno con l’istituzione della Zes». Ora il lavoro dovrà essere concentrato sul phase out del carbone. «Come associazione che rappresenta oltre 1500 lavoratori – aggiunge Dionisi – abbiamo già ottenuto due risultati: il riconoscimento del tavolo del Mimit al quale sono arrivati cinque progetti, tra i quali uno di natura industriale ed uno legato alla logistica che sarebbero una vera svolta per il futuro. E poi l’emendamento che ha reinserito Civitavecchia nell’area dove realizzare impianti di eolico off shore. Mi auguro che tutti i partecipanti al tavolo, a cominciare dal Comune – conclude Dionisi – decideranno con la testa e non con la pancia e che sapranno sfruttare un settore come quello industriale nel quale abbiamo eccellenze e specializzazioni che vengono richieste sia in Italia che all’estero».
In allegato l'articolo a Cura di Cristina Gazzellini per Il Messaggero.