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Interviste ed Editoriali - 04/04/2025

Bianchi: “Nervi saldi e sblocchiamo le infrastrutture”

Il Presidente di Unindustria Latina intervistato da Il Messaggero: "Bene la cabina di regia della Regione Lazio"

 

«I dazi Usa? Abbiamo una sola chance per rispondere a livello locale, fare di tutto per essere più competitivi, fare di tutto per colmare il gap infrastrutturale di questa provincia ad esempio». Fausto Bianchi, Presidente di Unindustria Latina, non ha alcun dubbio: «Ciascuno deve fare la sua parte, sarebbe inutile e oltrettutto poco sensato metterci qui a discutere sui dazi e su eventuali contromisure. La nostra associazione a livello nazionale e regionale sta attivando tutti i canali con le associazioni imprenditoriali di tutta Europa per far capire che la risposta del continente dovrà essere compatta».

 

La road map è il Piano Industriale del Lazio presentato insieme alla Regione Lazio: «È la prima volta che nel Lazio la Regione e un’associazione datoriale pensano e producono una strategia di sviluppo di ampio respiro frutto di un lungo percorso di approfondimento e condivisione. Un atto importante di condivisione per dare una risposta concreta alle sfide economiche e produttive del territorio regionale, con l'obiettivo di rilanciare la crescita industriale e valorizzare le eccellenze del Lazio. È una novità importante. E su una cosa siamo assolutamente concordi: non possono esserci crescita né investimenti senza puntare sulle infrastrutture. Per la nostra provincia sono fondamentali la Cisterna-Valmontone e la Roma-Latina, la logistica, la portualità e la crescita del lavoro di qualità, elemento fondamentale di inclusione sociale e benessere».
 

C’è anche l’aspetto della dimensione delle imprese che secondo Bianchi diventa fondamentale in prospettiva: «Per stare sul mercato internazionale le aziende devono avere una dimensione e una capacità manageriale adeguata ai nuovi tempi. Per questo dobbiamo puntare a far crescere le nostre imprese, le piccole devono diventare medie, le medie puntare a diventare grandi. Le indagini dimostrano che le aziende con capacità manageriali adeguate producono volumi e fatturati di gran lunga superiori». Gli obiettivi del piano sono ambiziosi. 190 medie imprese in più in quattro anni e 1.260 Piccole imprese in più. Ma soprattutto 13.000 occupati in più nei settori manifatturieri ad alta e medio-alta tecnologia. Il piano, presentato il 26 febbraio scorso, prevede anche 7,8 miliardi di € di esportazioni in più nel prossimo quadriennio, un dato questo che andrà valutato anche alla luce dei nuovi dazi imposti dagli Usa.

 

Nel frattempo, però, la prima cosa da fare sono le infrastrutture. «Il gap di questa provincia è lì» commenta Bianchi. «Speriamo, con una cabina di regia, di superare insieme le difficoltà che hanno frenato le grandi opere in questi anni. Servirà più questo che metterci a ragionare sui dazi e sulle risposte. Qui dobbiamo solo aprire i cantieri e mettere le aziende in condizione di competere al meglio. Di questo mi auguro che parleremo da oggi in poi. Non servirà nasconderci dietro al problema dei dazi, dovremo impegnarci sui problemi che ci competono. Sicuramente bisognerà guardare a oriente se perdura questa situazione con gli Usa, ma bisognerà anche lavorare per rilanciare il mercato interno».

 

Altro tema su cui operare cè quello della formazione.
«Dobbiamo lavorare d’intesa, l’università con le aziende per mettere a punto corsi di laurea e programmi di studio capaci di fornire alle imprese del quadrilatero a sud di Roma laureati e tecnici specializzati. Le cose ormai cambiano repentinamente, difficile dire oggi cosa servirà tra tre anni, quindi dovremo essere bravi a programmare anticipando i tempi utilizzando quella forma di coprogettazione che tanto sta funzionando con gli Its, gli istituti tecnici superiori che con un corso biennale sono in grado di fornire operai specializzati di alto livello. I corsi degli Its danno lavoro al 100% di chi li frequenta, eppure in questa provincia si fa fatica a riempire le aule. Vorremmo far capire ai ragazzi e alle famiglie che non bisogna sentirsi sminuiti dal frequentare gli istituti tecnici superiori, anzi: si trova subito lavoro e con qualifiche migliori della media. Non solo, quelli bravi e volenterosi possono subito iniziare a lavorare studiando la mattina e facendo stage nel pomeriggio. Mi dispiace che siano opportunità ancora non comprese adeguatamente». Il piano messo a punto con la Regione prevede anche incentivi per favorire la co-progettazione dei corsi di laurea e i dottorati tra atenei e imprese, ma anche una spinta alla condivisione e collaborazione tecnologica tra imprese, atenei e centri di ricerca.
 

L'intervista, a cura di Vittorio Buongiorno per Il Messaggero, è disponibile in allegato.

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