Con riferimento al tema della responsabilità amministrativa degli enti, di cui al Decreto legislativo n. 231/2001, si allega il Position Paper predisposto da Confindustria.
Il documento rappresenta il risultato di oltre vent’anni di esperienza nell’applicazione della normativa, nonché di un costante lavoro di monitoraggio e confronto all’interno del Sistema associativo. L’analisi evidenzia le principali criticità emerse nel tempo e propone possibili interventi di riforma, con l’obiettivo di recuperare la logica preventiva e premiale che aveva originariamente ispirato il legislatore del 2001.
Le proposte avanzate da Confindustria si concentrano su tre ambiti fondamentali della disciplina: l’ambito applicativo, i modelli organizzativi e le garanzie processuali e sanzionatorie.
1. Ambito applicativo
Confindustria propone una razionalizzazione del catalogo dei reati presupposto, al fine di riportare la disciplina alla sua originaria ratio sistematica.
Inoltre, si suggerisce di riconsiderare l’applicabilità della responsabilità ex d.lgs. 231 del 2001 alle microimprese, nelle quali, per la modesta complessità organizzativa, non è possibile riscontrare la sussistenza del presupposto fondante la responsabilità 231, ovvero la colpa in organizzazione e che, quindi, non possono essere considerate autonomo centro di imputazione di responsabilità e di sanzioni.
2. Modelli organizzativi
Si ritiene necessario fornire alle imprese una cornice normativa chiara e coerente che le guidi nella costruzione dei modelli organizzativi, promuovendo l’adozione di presidi e protocolli preventivi adeguati alla specificità di ciascuna realtà aziendale. Accanto a ciò, Confindustria propone di valorizzare la cooperazione post factum, con strumenti di effettiva valenza premiale.
3. Garanzie
Confindustria suggerisce di attribuire alla pubblica accusa l’onere di dimostrare la sussistenza dei presupposti della responsabilità dell’ente, in linea con la consolidata giurisprudenza di legittimità.
Si propone, inoltre, una revisione dei criteri per l’irrogazione delle sanzioni interdittive, al fine di garantire il rispetto del principio di proporzionalità e il necessario equilibrio con le esigenze di continuità aziendale.
Tra le ulteriori proposte si segnalano:
– l’introduzione di un termine di prescrizione uniforme a quello previsto per il procedimento penale;
– l’estensione alle persone giuridiche della causa di non punibilità per estinzione del debito tributario;
– il rafforzamento dei diritti di difesa, in particolare del diritto al silenzio.